Che pollo!

Fare shopping nel più grande supermercato qui ad Atene, la scorsa settimana, è stata un’esperienza incredibile. Tra i miei acquisti c’era un pollo arrosto. Mi sono resa conto che mancava quando stavo per preparare la cena.

Dopo aver guardato in frigorifero e nel bagagliaio della macchina ho chiamato il direttore del supermercato e mi sono lamentata del fatto che il pollo mancava dalla mia spesa. Mi ha detto che un pollo era rimasto in un carrello nel parcheggio e qualcuno l’aveva riportato alla cassa. Gli ho spiegato che non mi era mai successo prima. Ho sentito che ci sono persone che dimenticano accidentalmente borse o oggetti perché le lasciano nel carrello dopo aver fatto acquisti. Non avrei mai pensato che sarei stata io a trovarmi in questa situazione. “Non si preoccupi, signora” mi ha detto il direttore. “Venga con la ricevuta e le daremo un altro pollo.” Che negozio meraviglioso che è questo! Mi piace fare shopping lì.

Quella sera ho cercato la ricevuta ma non sono riuscita a trovarla: forse questa era una commedia di errori. Ho chiamato il supermercato il giorno successivo e ho spiegato che non trovavo la misteriosa ricevuta. “Va bene” mi ha detto il direttore, “venga al bancone vicino al chiosco del latte e le daremo un altro pollo. Porti solo la sua carta-socio.”

Il giorno seguente pioveva: un fenomeno molto apprezzato perché la stagione calda ad Atene stava iniziando a infastidirmi. Mi sono messa la mia giacca rossa e mi sono recata al supermercato. Sono andata al bancone dove una simpatica signora mi ha chiesto la carta-socio. Poi mi ha detto: “Ha intenzione di comprare qualcos’altro?”. Avrei dovuto rispondere di no e avrei ottenuto solo un credito o il pollo ma le ho detto che volevo prendere qualcos’altro. “Vada alla cassa dopo la spesa, dica alla cassiera che non deve pagare il pollo e le dica anche di farmi un cenno con la mano.”

Ho pensato che fosse un po’ strano perché di solito danno un bonus o dei contanti. Così ho detto alla cassiera che non avrei dovuto pagare il pollo e di rivolgersi alla collega del bancone. “Ehi Cathy” urlo ad alta voce, “questa signora in rosso dice che non vuole pagare il pollo.” Ma io non le avevo detto che non volevo pagare il pollo e mi sono sentita in imbarazzo perché c’era una coda dietro di me. “Lascia passare la signora in rosso, non deve pagare il pollo” le urla di nuovo la simpatica del bancone.

Mi stavo davvero arrabbiando per lo ‘spettacolo’ creato. Proprio quando stavo lasciando la cassa ho sentito quella del bancone urlare all’altoparlante al ragazzo che controlla le ricevute, prima che i clienti lascino il negozio, “la signora in rosso non ha pagato il pollo, lasciala andare.” Il ragazzo stava scherzando con la persona davanti a me e non l’ha sentita. “Ehi Signora, non ha pagato il pollo.” Se tu non fossi distratto avresti sentito dire che non dovevo pagare il pollo. A quel punto la voce dall’altoparlante ha detto: “Lascia andare la signora in rosso. Non deve pagare il pollo.”

Quando sono entrata in macchina, ero così imbarazzata che volevo piangere. Credo che non mi lamenterò mai più con nessun supermercato per qualcosa che manca dalla mia spesa e non farò mai più acquisti “in rosso”. In quel frangente non pensavo che tutto ciò fosse divertente. L’ho capito quando i miei amici si stavano rotolando sul pavimento dalle risate mentre raccontavo loro questa avventura. Vi è mai successo qualcosa di simile?

Dora

Nata in Grecia

Vive qui: 37°58′N | 23°43′E