Mi sento come un fuoco. Talvolta sono entusiastico per una cosa, sono appassionato, sto ardendo. Più tardo il fuoco fiammeggia leggermente, alla fine sta ardendo senza fiamma. Ma poi viene un vento fresco, comincia ad ardere di nuovo.
Cosa ci vuole per accendere un fuoco, il fuoco mio? Sono necessari il combustibile, l’ossigeno e una scintilla di accensione. È proprio quello che vale anche per me.
La materia combustibile per il mio fuoco è la materia che mi occupa, in cui mi sto buttando. Può essere l’approfondimento di una lingua straniera, un hobby nuovo, l’allenamento per un risultato sportivo, la preparazione di un’escursione, etc. Pian piano l’interesse per i temi sta diminuendo, il fine è raggiunto, il fuoco va a estinguersi. Ma poco dopo un campo nuovo appare all’orizzonte – quasi una materia combustibile nuova.
A parte la materia combustibile un fuoco ha bisogno dell’ossigeno, talvolta basta una brezza leggera per rinfocolare la fiamma. Vale anche per me. Il mio ossigeno è la motivazione per i temi in cui mi sto implicando: il riconoscimento al lavoro, la possibilità di progredire, la speranza di uno stipendio più alto, il desiderio di riuscire perfettamente, aiutare gli altri nella comunità, generalmente il godere della stima generale.
Dopotutto per un fuoco ci vuole anche una scintilla di accensione. Senza una scintilla tutte le altre materie sarebbero inutili.
La scintilla per il mio fuoco, il fiammifero per così dire, sono spesso spunti esterni: un dialogo con il partner, una discussione con amici, un regalo, un articolo interessante in un giornale che provoca approfondimenti altri, etc.
La materia combustibile, l’ossigeno e la scintilla, queste cose mi servono! Proprio per questo tra i quattro elementi il fuoco mi rappresenta di più.
Konrad
Nato in Germania
Vive a Burghausen