Incanto

Quando penso al futuro le prime cose che mi vengono in testa sono le tecnologie più avanzate, come il metaverso, che sarà una nuova rivoluzione nelle relazioni sociali attraverso il digitale, in un processo già molto accelerato con la pandemia. Penso anche alle stampanti 3D, che potranno stampare qualsiasi cosa, compresi gli organi umani. Mi piacerebbe moltissimo lo sviluppo del teletrasporto per fare una passeggiata in Italia e dopo tornare in Brasile in pochi minuti.

Anche se le migliori tecnologie sarebbero quelle che permetterebbero di aiutare nella risoluzione dei gravissimi problemi come la disuguaglianza sociale, la povertà e la distruzione dell’ambiente. Ma le tecnologie non possono sorgere per se stesse, tutta la tecnologia ha una scelta o decisione umana dietro di essa. Quindi, se ci troviamo in un momento in cui il riscaldamento globale e le guerre minacciano l’esistenza delle generazioni future e con tutto il potere tecnologico migliaia e migliaia di persone hanno fame perché non hanno niente da mangiare, è una scelta di tutti noi.

Il pianeta del futuro sarebbe quello dove torneremmo alla nostra essenza e cercheremmo l’equilibrio e garantiremmo il diritto eterno e immutabile d’esistere di tutte le persone, tutte le piante, tutti gli animali, tutta la Terra. I confini, fisici e immaginari, non dovrebbero essere superiori allo spirito umano. Credo sinceramente che nessuna persona voglia consapevolmente la fine del pianeta.

Tutti i colori della natura devono continuare a splendere e a incantare il mondo. Dobbiamo ricordare la saggia ingenuità e tenerezza che avevamo quando eravamo bambini e rompere i vetri, i muri e le barriere che ci dividono. Cercare in un profondo tuffo nella nostra anima il faro della pace che ci guiderà attraverso le acque di tolleranza, empatia e rispetto nell’oceano dell’amore.

Bruno

Nato in Brasile
Vive a Rio de Janeiro