Camminare

Da tempo, di giorno ho una pressione del sangue bassa. Un vantaggio, ma facilmente ho freddo. Non posso sedermi per ore, ho gambe e piedi freddi e doloranti. Non posso concentrarmi molto tempo, ciò significa che devo camminare. Ogni giorno.

Dalla mia casa ho alcuni piccoli giri, di, diciamo, 45 minuti. Il più bello è il giro al Parco di Beatrice. La mia casa si trova nel crocevia di alcuni quartieri residenziali diversi. Quando vado al parco di Beatrice devo passare una via lungo un canale con case grandi, ville di mattoni rossi e tetti alti. Le ville si trovano dietro un siepe e un cancello. Sul viale d’ingresso si vede in generale un Suv e alcune piccole macchine. Non si vede mai nessuno. Questo mi dà l’opportunità di fantasticare sugli abitanti. Chi sono loro nelle loro grandi case? Sono felici? Cucinano nelle loro grandi cucine con le loro isole del cucinare e tutti gli inimmaginabili elettrodomestici? Oppure ordinano delle cene da Deliveroo o Thuisbezorgd (Portare a casa)? Troppo esausto da un giorno pieno del lavoro?

Mi immagino loro sotto le loro docce a pioggia o nella loro sauna o persi nelle loro cabine armadio.
Magari li incontro nel parco dove fanno uscire i loro cani. C’è un grande prato dove i cani di tutti colori, dimensioni e pelo corrono l’uno dietro l’altro, abbaiando e ribaltandosi. C’è un piccolo Ape dove i proprietari (delle ville e dei cani) bevono le loro tazze di caffè mentre guardano gli animali e immaginano che vorrebbero anche saltare uno sopra l’altro invece di essere bravi domandando come vanno i bambini alla scuola.

Cammino fino ai due Salici piangenti magnifici e torno a casa.

Un altro giro mi porta al mercato in un rione che si chiama ‘de Pijp’ (il tubo), un quartiere popolare. Attraverso un ponte largo insieme al traffico di tram, macchine, bici e pedoni e mi trovo accanto a piccoli negozi, ristoranti di ogni cucina nel mondo e i famosi Café Marrone d’Amsterdam, con le loro tende piegate, i locandieri dietro il bancone e i loro clienti abituali con la loro birra.

Al mercato si vede delle gente dappertutto, senti delle lingue diverse e hai la scelta fra merce di culture diverse. Gli involtini primavera vietnamiti, le frittelle turche, le cialde olandesi, le mezze mediterranee, tutti l’uno accanto all’altro, come fratelli. Il mio preferito è un piccolo negozio di moda dove posso comprare vestiti che sono tre volte più economici dei negozi del mio terzo giro lungo strada più cara e ricca di Amsterdam. Ci vado perché si trova vicino a un grande parco con alcune terrazze piacevoli. Oppure in altre direzioni la strada si imbocca al Leidseplein dove si trova il mio Club sociale.
Quando il giorno è ancora giovane lascio la strada del lusso per andare al grande parco e quando il giorno sta andando nella sera cammino al mio Club e non passo per il parco.
Nella strada del lusso ci sono i negozi delle maggiori fabbriche di moda con le loro file di turisti giovani; americani, giapponesi, cinesi, aspettando pazientemente fino a che si aprono le porte del loro paradiso di consumo. Quello che hanno in comune con quelli del mercato sono i loro tatuaggi.
Negli anni sessanta il grande parco che si chiama Parco di Vondel, un vecchio poeta nazionale, è stato famoso per i suoi hippy e oggigiorno ci sono ancora, oltre alle bici, ai cani e ai camminatori dei circoli di giovani che fumano suonando una chitarra come i loro nonni. Il parco è sempre occupato, soltanto nell’acqua ci sono animali come anatre, gallinelle d’acqua e un solo cigno. Negli alberi stormi vivi di parrocchetti dal collo ad anello verde stridente, che si sentono a casa da noi come qualsiasi straniero.
Quando fa un po’ più tardi cammino verso il mio Club dove posso chiacchierare, mangiare o ballare.
Senza la mia pressione del sangue bassa non avrei mai visto tanto dei miei pressi.

Marguerite

Nata in Olanda
Vive ad Amsterdam