Irene

Alda Merini, la mia poetessa preferita, ha scritto delle parole molto commoventi. Quando le leggo, mi commuovo sempre, perché queste belle parole consolano e danno pace. Leggete questa sua piccola poesia:

Cerca di accettarti così come sei.
Non cambiare per piacere agli altri.
Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze.
Chi vorrà starti accanto si accoccolerà alle pieghe della tua anima.
Sii te stesso sempre.
Fatti un dono vero,
Resta come sei.

C’è tanto amore in questa poesia, tanta accettazione. L’uso dell’imperativo mostra anche l’importanza di essere se stessi. Non hai bisogno di negare la persona che sei. Sei bravo come sei.

Ma chi sono in fondo? La risposta a questa domanda non è stata facile. Adesso, all’età di quasi 57 anni, so dire (più o meno) chi sono. Lo so grazie alle mie esperienze nella vita, soprattutto nel mio lavoro. La vita e il mio lavoro mi hanno insegnato tanto e hanno formato la mia personalità.

So che ho sempre avuto molta energia e l’ho usata per poter ben fare il mio lavoro come insegnante di francese. Avevo bisogno di quest’energia, perché in Olanda è molto difficile essere un buon insegnante che sa stimolare i suoi studenti. Molti studenti non si interessano al francese e non hanno voglia di studiarlo. Questa demotivazione mi ha insegnato molto su di me: mi ha insegnato che l’insegnamento non mi rende felice. Durante i quindici anni in cui ho insegnato agli studenti delle scuole medie, ero infelice perché essere insegnante mi prendeva troppa energia. Ho imparato che sono una persona seria che ama andare in profondità; la superficialità non mi piace. Vorrei che gli studenti imparino davvero qualcosa e non mi piace lavorare con studenti non motivati. In breve, non sono un educatore, i grandi gruppi di studenti non mi piacciono. Funziono meglio in piccoli gruppi con meno stimoli perché ho scoperto che, in fondo, sono introversa e sensibile.

E poi sono anche creativa! Quando ho insegnato il francese agli studenti adulti dell’Alliance Française (che erano sempre molto motivati), ho scoperto l’importanza della creatività nelle mie lezioni. Al contrario nelle scuole medie non avevo mai tempo per essere creativa e per inventare altri modi di insegnare. Dovevo preparare gli studenti all’esame e non c’era mai tempo per fare nient’altro. Creatività e didattica mi piacciono, educare grandi gruppi di studenti non mi va bene.

Siccome come insegnante all’Alliance Française non potevo guadagnare abbastanza da vivere e perché insegnare in una scuola media non mi piaceva più, ho deciso, insieme a mio marito che mi sta sempre accanto, di scegliere un’altra professione. Sono diventata segretaria della direzione. Questa scelta è stata un’ottima scelta perché adesso mi sembra di non lavorare mai. Per essere una brava segretaria ho bisogno di tutte le mie qualità: disciplina, accuratezza, disponibilità, senso delle lingue, avere una visione d’insieme, essere una persona di cui ci si può fidare. Non è più necessario essere ‘il manager’ di grandi gruppi di studenti non motivati.

Questo mi dà pace e felicità: ho accettato la persona che sono veramente.

Irene

Nata in Olanda
Vive a Zutphen