Quando penso ai suoni in questo periodo dell’anno, sento il dolce cinguettio delle cince nell’aia (sì, sto scrivendo su un’aia a L’Aia).
Cince di ogni genere volano verso le palle di grasso che ci ho appeso. Le beccano finché non volano via perché una taccola viene a vedere che bontà ci sono. L’allegro cinguettio è sostituito dal suo gracchiare. Ma la taccola deve far posto ad alcuni grandi parrocchetti verdi. Si tratta di una specie invasiva che si è impossessata dell’Aia e di altre città dei Paesi Bassi. All’inizio erano pochi i parrocchetti, scappati dalle loro gabbie, ma ora si possono vedere stormi di questi uccelli che hanno fatto i loro nidi nei parchi cittadini e negli alberi lungo i viali signorili del centro della città.
Inizialmente, l’invasione di questi uccelli simili a pappagalli non piaceva alla gente dell’Aia. Si temeva che prendessero il posto degli uccelli locali, come i picchi, che anche loro, nidificano nei buchi negli alberi. Ma la paura non si è avverata. Solo i puristi testardi brontolano ancora. Sfortunatamente, i suoni che questi uccelli emettono sono orribili stridii.
Preferisco i suoni dei merli. Hanno iniziato a esercitarsi a cantare molto presto quest’anno. Ora il loro canto consiste solo di brevi serie di toni, che presto si uniranno per fare una bella canzone. Faranno sapere ai merli femmine e ai loro concorrenti chi è il merlo maschio più attraente.
Mentre mi godo i loro studi musicali, mi viene in mente che febbraio è molto presto per il canto del merlo. Sono sconvolti dal riscaldamento globale? E se iniziano a cantare così presto, i loro nidi saranno pronti in tempo? E se poi i giovani merli si schiudono presto, ci saranno abbastanza vermi per loro?
Anneke
Nata in Indonesia
Vive a Den Haag / L’Aia