Erano le quindici quando il mio telefonino ha squillato. Non avevo bisogno del nome scritto che era apparso sul mio smartphone per identificare chi mi stava chiamando. Ho sentito una voce giovane, dolce e familiare: “Nonna, vieni a prendermi a scuola oggi?”
Il giovedì aiuto mia figlia con i suoi bambini dopo la scuola elementare. Non appena Annelise sale sulla mia macchina le parole si riempiono spesso di qualcosa di buono, come un progetto finito nella classe, ma a volte di una cosa sconvolgente, come un insulto. A casa sua, passiamo qualche ora insieme, giocando con le sue Barbie o leggendo un libro ma sempre vivendo in un mondo di fantasia. Mi piace aiutarla con le parole difficili e vedere i suoi progressi nella lettura. Di nuovo in macchina sulla strada per la squadra di nuoto chiacchieriamo e ascoltiamo la sua musica preferita. La settimana scorsa mi ha chiesto,“Ti piace questa canzone di Taylor Swift?” Poi ha aggiunto, “Sai quanti fidanzati ha avuto nella sua vita? Ne ha avuti tredici! Sono tanti, vero?”
Stare con mia nipotina mi fa ridere, mi fa ricordare la mia infanzia e le mie fantasie, e mi dà una sensazione di connessione. Lei colma il divario senza nemmeno saperlo tra i periodi di tempo e tra le generazioni. Mi pare che tutti noi, sia vecchi sia giovani, non siamo molto diversi, in fondo in fondo, perché proviamo le stesse emozioni universali durante la vita. Le mie conversazioni intime con i membri della famiglia e i sentimenti condivisi danno senso alle mie giornate.
Elizabeth
Nata negli Stati Uniti
Vive a Orinda