Praticità

È un torto prendere il proprio lavoro solo come un impegno che si fa otto ore al giorno e cinque giorni alle settimana? Questa è l’attitudine che è spesso diffusa nei lavori mal pagati.

Pero è anche vero che è stato ricercato ed è stato scoperto che coloro che ritengono il proprio lavoro apprezzato sono più contenti, più efficienti, più creativi ed anche più sani e felici. Ma in questo contesto non si parla mai di soldi. Per quale ragione? Non capisco, perché i soldi comunque decidono moltissime cose nella nostra vita. Il risultato dello studio sembra o incompiuto o ipocrita.

Vorrei rimanere naif e credo che nella nostra mente l’importanza generale del lavoro derivi da qualcos’altro di diverso dal denaro. Purtroppo a questa età non ci credo più. Ma i discorsi ufficiali sono sempre pieni di ipocrisia. Cioè, manca qualche parola nella conclusione. Dovrebbe essere: “se si ritiene il proprio lavoro apprezzato ed è anche ben pagato”.

Ma purtroppo non è possibile che tutti nel mondo – neppure nei Paesi occidentali – possano ottenere un lavoro cosiddetto apprezzato e ben pagato.
Se crediamo così significherebbe chiudere gli occhi sulla realtà della vita.
Un lavoro significativo è un lusso per pochi privilegiati. Ma se tutti facessero i capi o i dentisti chi guiderebbe i treni? Che potremmo fare o cosa dovremmo cambiare nei nostri pensieri?

Se lasciamo perdere l’individualismo e cominciamo a pensare alla totalità della vita e del mondo e a tutte le cose che hanno significato e alle cose che fanno funzionare la vita, inizieremmo a comprendere e ad apprezzare anche un lavoro pratico. Questo aiuterebbe anche loro, cioè chi fa quei lavori mal pagati, trovandosi bene nei loro mestieri.

Tuula

Nata in Finlandia
Vive a Sipoo