Nel periodo vittoriano del diciannovesimo secolo sono nate delle fontane d’acqua potabile per il pubblico. La prima è stata costruita a Liverpool, per dare da bere qualcosa agli operai del molo. Altre fontane si sono diffuse dappertutto in Inghilterra. Ma era costoso mantenerle.
La moda di bere l’acqua in bottiglia è cominciata in Inghilterra nel ventesimo secolo, negli anni Ottanta. C’era stato uno sciopero degli operai delle aziende dell’acqua. In quei tempi il pubblico è diventato sospettoso della qualità dell’acqua del rubinetto, in particolare quando la provvista si è prosciugata.
Cosa fare allora? La paura ha colpito la gente. Subito dopo le aziende francesi hanno visto l’opportunità di fare pubblicità dell’acqua imbottigliata, una cosa che è piaciuta molto al pubblico. Finalmente un servizio di cui ci si poteva fidare! Ancora dopo lo sciopero la gente beveva l’acqua in bottiglia e negli anni Novanta questa acqua ha acquisito l’immagine della salute e del dimagrimento, perché non conteneva zucchero, impurità o infezioni e veniva bevuta da personaggi famosi.
Cosa fare allora? Le bottiglie di plastica vengono riciclate soltanto in parte. Si fanno migliaia di chilometri in aereo per trasportarle. Sono molto dannose per l’ambiente. Adesso noi siamo tornati indietro, secondo me. Penso che la gente sia cieca e che non veda le conseguenze ambientali: del carico di plastica, prima di tutto. L’acqua del rubinetto è sicura e salutare, disponibile e abbondante. Cosa fare per convincere tutti?
Jenny
Vive a Sheffield, nata in Inghilterra