In una spiaggia qualcuno chiacchiera con gli amici e sfrutta acqua di cocco in riva al mare. Così è il portoghese che si parla in Brasile, principalmente a Rio de Janeiro. È davvero raro avere una formalità, lavoratori e capi, allievi e insegnanti, giovani e anziani, tutti si trattano generalmente con informalità. A volte riesco a utilizzare signora e loro dicono, Lei è nel cielo.
La prima lingua straniera che ho imparato è stata l’inglese. Ero ancora in Liceo e l’ho cominciata per ragioni professionali. Come uno zingaro ho cambiato diversi volte di corso. Non mi piacevano i metodi d’insegnamento. A volte dovevo ripetere le cose come un pappagallo. In un altro corso nelle classi c’erano parole come macchina, pipistrello, parrucchiere e acqua che non mi portavano nessun senso. Dopo ho trovato dei bei corsi incentrati sulla conversazione e adesso mi piace la lingua. Mi sento risoluto, dritto, rilassato, chiaro e leggero quando parlo in inglese.
Lo spagnolo è la seconda lingua straniera che ho imparato. L’ho cominciata negli ultimi anni al Liceo. Mi è piaciuta all’inizio. È una lingua solare, notevole con una sorta di velocità coinvolgente. Quando parlo in spagnolo mi sento come un ballerino di flamenco, più aperto, socievole, sicuro di me. Quando posso utilizzo la lingua, anche negli Stati Uniti ho avuto delle belle conversazioni, una volta una signora in un negozio di abbigliamento mi ha detto che la piacerebbe avere un figlio come me. Lo spagnolo mi ha portato più colori e ha acceso la mia fiamma per le lingue.
Quando ero già all’università mia sorella ha visto una chiamata per fare greco moderno e mi ha detto: che ne dici? È stata un’esperienza unica, scoprire un nuovo alfabeto e una lingua così diversa. Ho dovuto smettere il corso perché ho cominciato a lavorare e dopo quando avrei potuto farlo, non c’era più. Quando parlo o scrivo in greco moderno mi sento al contempo un bambino, per avere soltanto un vocabolario incompiuto, e un saggio, capace di comunicare in una lingua diversa in molti sensi. Il parlare e lo scrivere in greco moderno è qualcosa come gli elementi dell’aria e della terra in un accento unico e pronunciato.
Sfortunatamente non sono mai riuscito a trovare un altro corso di greco moderno per continuare gli studi. Ho avuto anche anni dopo una breve esperienza con il cinese. Nonostante l’insegnante considera la mia pronuncia buona, non ho avuto voglia di affrontare gli ideogrammi e circa otto modi di pronunciare le sillabe che possono cambiare totalmente il senso della parola. È una lingua con un accento molto alto e con le emozioni e i sentimenti un po’ indecifrabili per me.
Quando ho cominciato il mio lavoro attuale ho avuto l’opportunità di imparare l’italiano che per me non rappresenta soltanto una nuova abilità ma un mezzo per onorare le mie radici. Mio nonno Giuseppe era italiano, delle Marche, e ho ancora oggi una parte della mia famiglia che abita lì. Li ho conosciuti personalmente l’anno scorso. E che emozione essere l’unico brasiliano parlando italiano e potere unire Italia e Brasile e scoprire diverse storie sulla famiglia e sviluppare questi legami inestimabili. Quando parlo in italiano è molto naturale, è come se io potessi sempre parlare in questa lingua in cui posso anche scrivere, pensare e sognare. Una dolce sinfonia di parole che mi portano il benessere, l’allegria, il dolce far niente, tutto lo stile di vita italiano, ogni volta che la utilizzo.
L’ultima lingua che ho imparato è il francese, che ho cominciato durante la pandemia. Questa attività mi ha aiutato molto in questo periodo di resilienza, da cui tutti siamo sopravvissuti. Quando parlo il francese mi sento raffinato, elegante, intellettuale e perspicace essendo in grado di sviluppare riflessioni e punti di vista unici.
Con le competenze linguistiche più sviluppate posso frequentare le classi di conversazione dove conosco molti amici e le loro storie. Ogni classe è anche un tuffo in te stesso, un esercizio di autoconoscenza. Dietro ogni lingua straniera ci sono tante culture e le loro visioni del mondo particolari. Nuovi universi che risuonano.
Bruno
Nato in Brasile
Vive a Rio de Janeiro