In occasione della Giornata europea delle lingue (26 settembre) proveremo a scrivere in italiano un romanzo collettivo partendo dall’incipit del romanzo di Italo Calvino, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Il continuo della storia può essere scritto e letto nello spazio riservato ai commenti. La storia comincerà alle ore 8 di mattina e si concluderà alle ore 8 di sera del 26 settembre. Buon viaggio!

Se una mattina d’autunno un viaggiatore
Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo collettivo “Se una mattina d’autunno un viaggiatore” di Studio Pensierini. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla, di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso, dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo collettivo di Studio Pensierini» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col tablet capovolto, si capisce.
Certo, la posizione ideale per leggere non si riesce a trovarla. Una volta si leggeva in piedi, di fronte a un leggio. Si era abituati a stare fermi in piedi. Ci si riposava così quando si era stanchi d’andare a cavallo. A cavallo nessuno ha mai pensato di leggere eppure ora l’idea di leggere stando in arcioni, il libro posato sulla criniera del cavallo, magari appeso alle orecchie del cavallo con un finimento speciale, ti sembra attraente. Coi piedi nelle staffe si dovrebbe stare molto comodi per leggere; tenere i piedi sollevati è la prima condizione per godere della lettura.
Bene, cosa aspetti? Distendi le gambe, allunga pure i piedi su un cuscino, su due cuscini, sui braccioli del divano, sugli orecchioni della poltrona, sul tavolino da tè, sulla scrivania, sul piano del tavolo, sul mappamondo. Togliti le scarpe, prima. Se vuoi tenere i piedi sollevati; se no, rimettitele. Adesso non restare lì con le scarpe in una mano e il tablet nell’altra.
(…)
“Un uomo vede un villaggio sconosciuto e cerca un posto dove riposare.
Ad un tratto, osservando questo luogo, un’altra immagine da un passato che è stato lasciato indietro, gli viene in mente un ricordo che accompagna
la nostalgia come una voce che risuona da lontano come se qualcuno lo
chiamasse; Com’è strano il Mondo! lui pensa…”
…delle persone nell’immagine, i suoi genitori e nonni, una fotografia di un tempo piu felice. Che cosa dicevano?
“Roberto, Roberto, ” sussurra una voce bassa e davanti a se vede la ragazza dei capelli biondi, dei occhi azzurri e il bel sorriso che conoce così bene. “Ursula, tesoro mio, finalmente sei rivenuta dalla Germania….”
Ma si riprende, non è che una voce, un’ immagine, che non lo lascia da tempo. Proprio per questo aveva intrapreso il viaggio, lasciando tutto dietro a se, destinazione sconosciuta.
Semplicemente le prime righe del libro che ti aspettava da tempo, e che non ti hanno lasciato pace. Ma ora nessuno può più distogliertene, puoi finalmente entrare nel mondo di questo viaggiatore, che sembra chiamarsi Roberto.
Era una mattina d’autunno, non come si suol immaginare, non piovoso e nemmeno ventoso. Ma mite, e il sole colorava le foglie di fuoco.
Come sono felice Ursula.
Non vedevo l’ora di vederti e abbracciarti , di accarezzare i tuoi capelli
d’oro e sentire la tua dolce voce come ai vecchi tempi.
Benvenuta Ursula!
La ragazza sembrava stupita. Guardava l’uomo con curiosità mentre pensava: “Chi è Ursula? Perché mi chiama così?”
“Roberto”, gli dice “stai bene?”
Ursula e Roberto conversavano per ore in quelle chiacchierate che il tempo não passa. Sono due amici con un legame molto profondo. All’improvviso il cielo si oscurò e si udì un ululato acuto che sembrò risuonare per tutta la Terra. In questo momento Ursula e Roberto si vedono davanti a loro un branco di lupi.
Se una mattina d’autunno un viaggiatore… Scriverò anche io una piccola parte del romanzo collettivo. Sarò allora un viaggiatore, un viaggiatore letterario. O no? Oppure semplicemente un grafomane ossessionato? Come sapere? La logica dovrebbe aiutare. Se non scrivo niente, nessuno leggerà il mio testo non scritto. Allora, nessuna valutazione, nessuna critica, né positiva né negativa. Se scrivo un pezzo, la gente potrà leggerlo (se vuole, naturalmente) e dire che ne pensa. Quindi, saprò la verità. O no? Il lettore può essere troppo soggettivo. Può dire che gli piace quello che ho scritto, per essere gentile, pensando in realtà che fosse il peggior testo mai letto. D’altra parte, può dire che sono tutte stupidaggini assolute e che questo cosiddetto “autore” dovrebbe essere fucilato, se la pena di morte esistesse ancora, ma lo dirà perché ha dormito male, perché è di cattiva umore dopo aver litigato con sua moglie, però un altro giorno sarebbe stato meno critico. Pertanto, la logica non aiuta.
Ok, non è così importante. Se scrivo, è perché voglio scrivere, perché ho cose da dire e non mi interessa cosa pensano gli altri. Veramente?! Se non mi importa la loro opinione, loro hanno tutto il diritto di rispondere in modo analogico. Quindi, se non mi interessa cosa pensano gli altri, probabilmente sono un grafomane. Spero che non sia il mio caso. Se scrivo, voglio sapere cosa ne dicono.
Un viaggiatore… Che tipo di viaggiatore? Che tipo di viaggio? Dove? Quando? Perché? Un viaggiatore, come quello di Calvino? Sulla strada, come Kerouac? La strada di Fellini? Il Viaggio al termine della notte di Céline?
Mi sono appena reso conto che queste riflessioni teoriche richiedevano troppo tempo. Adesso devo fare le valigie, perché stasera parto per un viaggio…
Ma quando Roberto vuole abbracciare e accarezzare Ursula, il suo più grand’ amore, lei sparisce di colpo. Ursula è stata solo un sogno: il sogno di un uomo che soffra ancora del suo amore perduto. Anni fa, Ursula è morta e si trova senza dubbio nel paradiso di Dante: ci canta come un angelo e vede la luce di Dio………..
Vi raconterò sotto la storia d’amore di Roberto e di Ursula.
Affascinati ma nello stesso tempo all’erta e senza più parlare guardano i lupi e i lupi guardano loro. Il tempo sembra fermarsi, finchè dopo un po’ i lupi si girano e riprendono la loro strada. Sarà stato un segno sovrannaturale? Il loro apparire? Oppure il loro sparire? O ambedue? Fossimo liberi come loro…
La loro storia inizia davanti all’Adriatico
Robertorto incontra una ragazza dagli occhi di smeraldo,come le acque di quel mare, e dai capelli color dei limoni di Sicilia.
in quel momento pensa:
Mi sto per sposare.
E Ursula risponde ad alta voce:
Sì. sei tu che ho scelto fin dall’inizio.
Passano i giorni di gioia finché, una mattina di pioggia, arriva una lettera dalla Germania….
“C’è una leggerezza in air e Roberto camminando sul sentiero del bosco
vede solo l’immagine di Ursula il suo eterno amore.
Non può essere un sogno.
Lei è viva”
La voce del portiere notturno lo ha spaventato come un colpo d’arma da fuoco. “Signore, signore! Queste sono le chiavi per la camera da letto, numero 17. Scenda i gradini alla sua sinistra per trovare la sua camera. Faccia attenzione! La scala e’ molto scura. Mi dispiace che i grandini siano un po traballanti. Ci sono alcuni libri sullo scaffale…. “
Si erano conosciuti mentre sciavano in Svizzera. Roberto si era smarrito durante un white-out e Ursula e venita in suo soccorso. Era molto confuso e la chiamava il suo leopardo delle nevi. Quindi il leopardo e molto significante per lui.
Una volta in camera, la luce non funziona. A tasti trova il letto e stanco com’è, si distende. Che giornata. Quanti pensieri. Quanti ricordi. Forse proprio perchè ha staccato tutto, gli vengono in mente. Ma lasciando che siano, e determinato di cambiar vita, s’addormenta.
“Sebbene fosse stanchissimo di quella giornata , Roberto non riesce a
dormire .
Nei suoi pensieri lui non dimentica quel’ luogo pieno di magia e mistero”
Le immagini del suo primo incontro con Ursula sorgono piano piano.
Sta pensando: “La mia visita da studente nel 1985 a Berlino – una giornata a Berlino Est – la frontiera fra “i due Berlino”, sorvegliata dalle guardie armate…
E, di improvviso, camminando sulla Piazza Alexander, due ragazze, piene di vita, una sottobraccia all’altra, chichierando e ridendo. Vedendoci fanno segno con la mano. Curiosi ci avviciniamo a loro e, alla fine della giornata, …è amore a prima vista fra me ed Ursula.
Ma come rivederci? I tedeschi del Est erano rinchiusi nel loro paese. Abbiamo programmato vacanze in Cecoslovachia – lo que era permesso – per l’estate seguiente. Una settimana piena di felicità …. Ma Ursula mi ha informato che essere in corrispondenza con una persona all’estero era pericoloso per i cittadini della Repubblica Democratica Tedesca e que i suoi genitori glielo avrebbero proibito….
E si la cercavo sul internet, la mia Ursula – oggi cinquantenne?
“Sembra ieri che ci siamo incontrati a Berlino e tanti anni sono passati;
È rimasto solo il ricordo di quei giorni indimenticabile
Strano, come il tempo passa in fretta!”
È chiaro, questa Ursula apparisce in tutti i modi nei suoi pensieri. Ma un raggio di sole entra in camera, è ora di alzarsi!
Nella distanza all’alba sento un strillo prolungato e acuto di un barbagianni tra il silenzio che mi circonda.
“Sembra ieri che ci siamo incontrati a Berlino e tanti anni sono passati ; È rimasto solo il ricordo di quei giorni Indimenticabile.
Strano, come il tempo passa in fretta!”