Nei brevi momenti tra il sonno e la veglia, i miei ricordi inondano la mia mente e mi dimentico la realtà della mia esistenza solitaria in un paese sperduto e lontano da casa mia durante questa guerra prolungata. Sul mio comodino una foto recente della mia famiglia resta senza cornice. Oggi mattina l’ho fissata con gli occhi stanchi e iniettati di sangue prima di essere sopraffatta dalle notizie brutali quotidiane. Questa foto era anche l’ultima cosa che avevo visto prima di dormire ieri sera. Guardare la foto è il modo migliore per evocare i miei bei ricordi.
Da molto tempo sento qui, all’alba e di notte, il verso lugubre di un gufo chiamando una compagna come quello che avevo sentito mentre ero rannicchiata nel mio letto a casa mia in California. Il verso dell’uccello mi sembra lamentoso ma anche rassicurante. Replica adesso la mia malinconia e i miei sentimenti di nostalgia a causa della mancanza della mia famiglia durante la guerra. Allo stesso tempo, la lenta ripetizione di un verso basso mi calma.
Altre cose da queste parti mi fanno pensare improvvisamente a casa mia e ai miei.
Durante la guerra sia i soldati che i cittadini cucinano fuori su un fuoco aperto perché non c’è l’elettricità. Il fumo mi fa ricordare la mia famiglia riunita attorno al caminetto in inverno o attorno a un falò in estate. Posso immaginare tra una luce tremante i loro volti felici e arrossati e le loro dita annerite dalla fuliggine e dalla cenere. Gli orsi e i lupi avendo paura delle fiamme stanno in agguato fra i cespugli. Magari potessi sentirmi così sicura come i miei figli e i miei nipoti per qualche minuto.
L’odore del legno bruciato ovunque mi riporta in dietro alla cucina di mia nonna dove c’era un’enorme stufa a legna in ghisa nera che riempiva una gran parte della stanza. Ho imparato da lei come tenere accesso il fuoco aggiungendo con cura i pezzi di legna da ardere alle braci. L’aroma della zuppa goffa che annuso qui mi fa ricordare il suo minestrone e i nostri tempi insieme tanti anni fa. Purtroppo le sue parole esatte mi sfuggono ma non importa. Alcuni dei miei sentimenti di calore e di conforto nella sua presenza riesco a ricordare oggi. Dato che sono sola da tempo, posso immaginare meglio quanto le mancasse suo figlio durante la seconda guerra mondiale mentre lui era un soldato. Ora me ne accorgo perché ha messo una foto di lui come soldato in divisa militare sul comodino accanto al suo letto invece che in un altro posto più prominente. Forse mia nonna aveva trovato i momenti migliori per ravvivare i suoi ricordi.
Con i miei ricordi, durante la guerra, me la caverò.
Elizabeth
Nata negli Stati Uniti
Vive a Orinda
Bellissima storia!