Euforica

Classe finita, sono entusiasta, persino euforica. Devo guidare la macchina per un’ora per tornare a casa ma in questo tempo è strano che io non voglia cambiare la lingua. Se una compagna di classe mi accompagnasse sarebbe naturale continuare la nostra conversazione in italiano per esercitarci. Ma, in realtà, spesso guido da sola ed è in questi momenti che divento profondamente consapevole del mio nuovo rapporto con la lingua italiana. Quando sono sola nella macchina, la mia mente corre rapidamente in italiano, tra le frasi che ho provato a lezione, le nuove parole che ho imparato e un milione di altri pensieri sconnessi che mi vengono in mente. Potrei continuare così per ore.

Non riesco a fermarmi o meglio dovrei dire che non voglio smettere di parlare in italiano. Le parole cominciano a uscire a cascata più velocemente del solito e questo mi incoraggia. Mi piace sentire i suoni sfumati di così tante vocali, la vibrazione che a volte posso sentire pronunciando il suono “rr” (come in “terra”), e l’immagine comica e occasionale evocata da un’espressione in italiano come “Conosco i miei polli”. Per me, la conversazione privata che continua dopo la lezione è come un dessert dopo cena.

Pur consapevole che intrattenere una conversazione con me stessa potrebbe farmi apparire un po’ eccentrica o addirittura pazza agli occhi degli estranei mi diverto un po’ a farlo. Gli altri guidatori e passanti devono pensare che sto parlando al cellulare con un’amica. A volte quando qualcuno mi guarda perplesso a un semaforo, gli faccio un piccolo sorriso come se una conversazione così fosse una cosa normale da fare. Sono grata che l’altra persona non possa sentirmi o leggere le mie labbra.

In questi momenti sono affascinata dalla musicalità della lingua italiana, più o meno nello stesso modo in cui sono incantata dalle frasi musicali di alcuni canzoni orecchiabili. Spesso dopo averne sentita una, la melodia continua a risuonare nella mia mente e per un po’ non riesco a togliermela dalla testa. Forse è così con la lingua parlata. Ma che lingua bella e musicale! Non mi pento della mia dipendenza dall’italiano.

Elizabeth

Nata negli Stati Uniti
Vive a Orinda