Europa

Sono nata per la seconda volta il primo giorno della mia nuova vita a Madrid. E ho continuato a nascere ogni giorno. Sono arrivata a Madrid da New York una settimana prima dell’11 settembre. Sì, quello, dell’anno 2001.

La prima settimana l’avevo passata in una specie di nebbia di sonno, stanchezza e incredulità nei confronti di questo cambio, che era cercato ma sorprendente. Il giorno che finalmente mi sono sentita bene, normale, con energia, gli attacchi terroristici sono avvenuti a NY e mi sono vista di nuovo immersa nella nebbia ma questa volta di dolore e confusione.

Vivere fuori dal tuo Paese di nascita ti fa vedere quel Paese in un altro modo, in un modo più critico e con più onestà. E quello che ho visto in questi 23 anni mi fa sentire una tristezza profonda. Penso, quando è cambiato tanto? Quando è diventato un posto così violento, intollerante, scuro? È sempre stato uguale ma non ero capace di vederlo?

Adesso questiono tutte le mie memorie della mia infanzia, e della mia gioventù, e dell’età cosiddetta di giovane adulta. Sono vere? Non so. Ma non è possibile che la violenza e l’intolleranza di oggi si sia sviluppata durante la notte. Sempre è stata lì, più o meno nascosta, aspettando il suo momento per uscire allo scoperto. Dove siamo oggi.

Adesso mi sento Europea (più che spagnola, ma spagnola anche). E le idee originali dell’Europa – adesso sotto attacco anche qui dalla estrema destra – dei diritti umani, l’importanza di aiutare persone meno fortunate e il progresso degli esseri umani, tutti gli esseri umani, e la società mi sembrano l’unico modo di sopravvivere e vivere. Sopravviveremo o moriremo insieme.

Quindi, adesso sono un’altra persona. Sono nata un’altra volta dopo aver cambiato Paese e aver visto un altro modo di vivere la vita. E sono contenta.

Lori

Nata negli Stati Uniti
Vive a Madrid