Insegnare agli stranieri

“Un lettore vive molte vite prima di morire,
chi non legge vive una vita sola.”

Ho lavorato come insegnante di olandese come seconda lingua. In quegli anni stavo insegnando lingua, civica, salute e educazione per stranieri. I stranieri, lavoratori ospiti, venivano da tutto il mondo per trovare una nuova vita qui, tutt’al più operai non qualificati. La loro famiglia gli veniva dietro, cioè le donne e i figli. La maggior parte veniva dalla Turchia e dal Marocco.

Più tardi il motivo degli emigrati cambiava e da quel momento in poi si parlò di rifugiati. La nazionalità nelle lezioni diventava più diversificata. All’inizio c’erano sopratutto musulmani, ma con l’arrivo dei rifugiati si trasformava in un ambiente colorato.

Le donne erano spesso ignoranti, o piuttosto analfabete. Immaginate! Non sapevano come tenere la penna! Capaci di cucinare, gestire la famiglia, ma la capacità motoria per scrivere gli mancava. Puntuali alla lezione, senza saper leggere l’orologio, curiose di imparare qualcosa o di andare in bicicletta per essere più indipendenti. Molte avevano lasciato dietro la propria famiglia e cercavano costantemente uno svago e un modo per portare tutti in salvo. Mi ero introdotta in un nuovo mondo. Un tuffo nel mondo sconosciuto.

Mi ha aperto gli occhi e non solo, avevo capito all’improvviso l’enorme portata anche psicologica dei miei privilegi, della mia libertà. La libertà delle scelte, cosa fare, dove andare, dove vivere, ecc. Da questo momento ne sono venuta a conoscenza, quanto questa libertà aveva condizionato il mio atteggiamento e il mio modo di pensare.

Fin ad ora era dato per scontato che tutti noi avevamo frequentato la scuola, avuto la possibilità di formazione. Invece loro partivano da zero, però sapevano arrangiarsi bene. Hanno fatto un viaggio per mezzo mondo per cercare una “nuova vita”, anche se non sapevano la lingua, né leggere, né scrivere, né l’apprendimento dell’orologio, tuttavia avevano trovato lavoro, addirittura sapevano guidare la macchina!

Lasciato tutti i loro cari per ricominciare, dicevano di essere abbastanza felici di non essere più là, ma ne sentivano la mancanza. Però la volontà di imparare, il compiacere, la spassionatezza con cui venivano alle lezione mi hanno sempre commosso e mi hanno dato molta soddisfazione.

Ognuno di noi vive più di una vita, unica e irripetibile, con una trama che dipende solo dalle nostre scelte, dalle nostre azioni e dai nostri ambienti, né meno né più di colui che legge.

Annemoon

Nata in Olanda
Vive in Olanda