Per me – nato nel 1957, quasi nel paleolitico – l’etica lavorativa era basata sul modello spartano. Già cominciava a scuola, dove la formazione scolastica ci ha formato ad essere e ad operare come persone laboriose.
Come è cambiato tutto questo oggi. I giovani non sanno più leggere né calcolare. Manca il pensare pragmatico. Io non ho mai avuto l’impressione che questa educazione mi ha fatto di male, al contrario.
Quando i giovani di oggi si presentano nella mia impresa, cercando un lavoro, io ho le lacrime agli occhi.
Durante la mia vita professionale, ho lavorato tanto, ma mai oltre il limite. Il segreto di vivere così, è di sentirsi a proprio agio allo stesso tempo: avere un equilibrio interno, porsi sopra le cose del giorno, essere sopra lo stress. È possibile, con l’aiuto, organizzare e condurre il lavoro.
La parola chiave, dunque: pragmatismo. Dà la possibilità di lavorare in modo controllato e allo stesso tempo di godersi alla grande la vita.
Ludo
Nato in Belgio
Vive a Bree
Grazie mille per queste parole chiare! Mi piace come descrivi questo equilibrio e come si comportano i giovani in questi giorni. Questo articolo e un vero contrario di altri articoli che dicono che il lavoro fa male e solo il far niente fa bene. Penso che si puo anche motivarsi per il lavoro.