Un viaggio in bici

Quando avevo 16 anni, ho potuto finalmente fare un viaggio da sogno in bicicletta verso Lourdes, in Francia, con un cugino di mio padre, all’epoca sacerdote-insegnante non lontano dalla mia città (Tongeren). Fin dall’infanzia ero già sempre stato un ciclista frenetico e non vedevo l’ora di fare questo viaggio. Non è stato certo un viaggio di lusso, perché bisognava dormire nelle case delle persone, nelle sale parrocchiali o teatrali, spesso su materassi ad aria o lettini da campeggio. Dopo una tappa di 100 o più chilometri, dovevamo lavare i nostri vestiti, comprare il cibo, prepararlo e naturalmente, entro la mattina successiva, ripulire la nostra stanza.

Quando finalmente eravamo arrivati (dopo 2 settimane e 1.200 km), ci eravamo immaginati in un paradiso. In un hotel potevamo finalmente godere di un vero letto e di 3 pasti reali per i 3 giorni a Lourdes. Poi ci aspettava un viaggio di ritorno a casa di 1300 km.

Dopo un mese abbiamo rivisto la nostra famiglia, che avevamo potuto contattare solo per lettera. Non c’erano telefoni cellulari e le chiamate internazionali erano molto care, perché non esisteva allora l’UE, con tariffe speciali per i loro “membri”. Un amico con una storia similare mi capiva molti anni fa e ha aggiunto: “Quando eri via, eri davvero via”.

Ti chiederai, caro lettore, cosa mi abbia insegnato questa esperienza. Come prima cosa, quel viaggio ha avuto un enorme impatto sulla mia salute. Da bambino ho sofferto di asma e allergie. Dormire in sale e stanze polverose normalmente non sarebbe stato buono, però stando all’aperto tutto il giorno e guidando la bici sono in gran parte guarito da questi disturbi.

Ma i guadagni a livello umano sono stati ancora maggiori, come godere del comfort di un letto normale e del piacere di mangiare quando si ha molta fame e soprattutto dell’ospitalità della gente, quando sei esaurito o un po’ depresso. Alcune lezioni di vita rimarranno sempre con me come non importa cosa e quando mangio, se sono sicuro che c’è del cibo.

Naturalmente bisogna soprattutto avere la solidarietà verso il nostro leader e i compagni contro il percorso e le condizioni meteorologiche, in particolare il gran caldo, per godere finalmente di un arrivo fantastico e di un ricordo eterno. Viaggi simili li ho fatti qualche volta dopo, tra gli altri anche pellegrinaggi a piedi per Compostela e per Roma, nonostante con un po’ più di lusso, diventando più vecchio. Un bel letto, un bicchiere di birra o di vino e un buon pasto con gelato sono diventati un po’ più importanti!

Mathieu

Nato in Belgio
Vive a Tongeren